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In ascolto generativo: le Suore Guanelliane coltivano la Speranza

  • Immagine del redattore: Comunicazione - Suore guanelliane
    Comunicazione - Suore guanelliane
  • 4 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Roma, 22 giugno 2025. Il cuore della terza giornata è stato il lavoro con Missione Emmaus, guidato da don Francesco Agostani. Dopo le Lodi e la colazione, le sorelle partecipanti si sono immerse nella prima sessione, che ha dato avvio a un processo di riflessione condivisa.


Con uno sguardo integrato – biblico, teologico e tecnico – don Francesco ha invitato a leggere il tempo presente come un vero e proprio cambiamento d’epoca, secondo le parole di Papa Francesco. Non si tratta solo di modificare qualcosa, ma di cambiare prospettiva, visione, “di uscire”. Gli incontri oggi, ha detto, non sono più semplicemente formativi, ma trasformativi: chi li vive torna diverso, nuovo.


Nel corso della riflessione, ha sottolineato come il cambiamento autentico prenda forma quando ciò che nasce è insieme nuovo e utile, capace di rispondere ai bisogni del tempo senza tradire la radice evangelica. È questo l’orizzonte di un vero cambio di paradigma.


Per orientarsi in questo processo, ha indicato un metodo di discernimento che va oltre la logica del “fare” immediato, fondato su tre verbi: riconoscere, sperimentare, scegliere. Un modo per abitare la realtà senza subirla, ma lasciandosi condurre dallo Spirito in un cammino di verità.


Ha richiamato anche i grandi poli indicati da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium: la realtà va preferita all’idea; il tempo è più importante dello spazio; l’unità va ricercata oltre il conflitto; il tutto va anteposto alle singole parti. Allo stesso modo, è fondamentale dare priorità all’ascolto rispetto al semplice parlare, valorizzare i processi più dei progetti immediati, rileggere le domande prima ancora di cercare soluzioni, e lasciarsi orientare dal desiderio profondo più che dai bisogni urgenti.


«Non si cambia per volontà, ma per attrazione» – ha affermato con decisione. E il metodo Emmaus è, in fondo, un processo pasquale: un cammino in cui si lascia ciò che è vecchio e si fa spazio al nuovo, nella certezza che per Dio nulla è impossibile.


Durante il pranzo, in un clima di gioiosa fraternità, è stata festeggiata con affetto e riconoscenza Sr. Michela Carrozzino, celebrando insieme il dono della vita.


Nel pomeriggio si è poi tenuta la seconda sessione dei lavori, introdotta ancora una volta da don Francesco, che ha guidato un tempo di conversazione spirituale. Non si è trattato di un semplice confronto, ma di un esercizio profondo di ascolto dello Spirito, nella consapevolezza che spesso siamo noi a dire a Dio cosa vogliamo che faccia per noi, ma raramente ci disponiamo ad ascoltarlo davvero.


Ha offerto una riflessione intensa sull’ascolto, evidenziando come esso nasca dal limite: per ascoltare l’altro è necessario uscire da sé, sostare sul proprio confine ed entrare con delicatezza nel mondo dell’altro. Citando Chiara Lubich, ha ricordato: «devi amare il pensiero dell’altro come ami il tuo».


Ha quindi descritto i diversi livelli dell’ascolto, fino a quello più profondo: l’ascolto generativo, che non solo apre la mente e il cuore, ma anche la volontà, trasformando chi ascolta e facendo nascere qualcosa che prima non c’era. È l’ascolto di Maria, che accoglie e genera vita: un ascolto che feconda, che trasforma e rinnova.


Per favorire questo tipo di esperienza, è stato proposto un metodo preciso: invocazione dello Spirito, riflessione personale su alcune domande guida, e tre giri di condivisione in gruppo, che hanno permesso di esercitare un ascolto rispettoso, profondo, trasformativo.


Da questa ricchezza condivisa, ogni gruppo ha fatto emergere due parole-chiave, un brano evangelico significativo e una domanda aperta come invito all’azione concreta. Questo processo ha mostrato come lo Spirito agisca nella tensione tra unità e origine, generando concordanza e originalità, intrecciando Vangelo e vita.


La giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica e un fresco momento di fraternità serale in gelateria.


Domani i lavori dell’Assemblea volgeranno al termine: sarà il tempo del raccolto, delle sintesi, delle consegne. Ma soprattutto, sarà l’occasione per lasciarsi ancora una volta sorprendere dallo Spirito, che accompagna e guida il cammino della nostra Famiglia.




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